salamòia s. f. [lat. tardo salemoria o salmuria, comp. di sal «sale» e muria «sale pestato e sciolto»]. – Soluzione acquosa salina, artificiale o naturale, più o meno concentrata (…) per la preparazione e conservazione di certi alimenti.
Salmuria è una rivista di reportage narrativi e racconti. Ogni tanto parliamo di libri selezionando tra le uscite di fiction e non-fiction che ci incuriosiscono di più.
È una dispensa di storie che durino nel tempo, come conservate in salamoia.
Pubblichiamo pochi contenuti, curati con metodo artigianale, con un approccio lentius, profundius, suavius, per dirlo con le parole di Alex Langer. Non c’è periodicità, nessun presenzialismo ad ogni costo: pubblichiamo solo quando qualcosa ci piace davvero, comunichiamo solo quando abbiamo qualcosa da dire.
Reportage narrativi.
Raccontare la realtà e chi ci vive dentro: farlo da vicino, farlo bene, raccontare storie vere che sopravvivano nel tempo, senza data di scadenza, senza il cappio della notiziabilità.
Conosci persone, comunità, luoghi, situazioni, storie vere che vorresti raccontare?
Scrivici.
Racconti.
Lo spazio è aperto a chiunque desideri proporci qualcosa.
Qui c’è una call con qualche suggestione.
Libri.
Non si tratta di recensire ma di raccontare il romanzo e il suo percorso dopo la sovraesposizione iniziale, nel tentativo di fare qualche riflessione più larga sul libro e sul contesto in cui si inserisce, con l’aiuto della viva voce dell’autore. Lo scopo è parlarne lavorando con lentezza, sulla distanza, fuori dall’hype del lancio e dei due mesi successivi, in opposizione alle logiche di produzione e consumo istantaneo e famelico del mercato editoriale, dei social network e dell’informazione in genere.
Scrivici
redazione@salmuria.it
“Credo che le vite di tutti gli uomini meritino di essere in qualche modo ricordate, trasmesse. Questo è il compito che si devono assumere gli scrittori piccoli; gli scrittori grandi creano le grandi metafore, i capolavori; gli scrittori piccoli hanno il compito molto più modesto di raccontare, così come sono capaci, le persone che hanno conosciuto”.
Sergio Atzeni, Il mestiere dello scrittore